Rome in Fashion è volata a Londra per la mostra dedicata a Yohji Yamamoto, al V&A Museum dal 12 marzo al 10 luglio.
L'esposizione esplora l'opera del designer giapponese, idiosincratico e rivoluzionario.
Al centro del suo approccio al design c'è il fortissimo interesse per il tessuto che, per dirla con le sue parole "is everything".
Yamamoto acquisisce un ruolo di prominenza internazionale agli inizi degli anni '80: mette in discussione le nozioni universalmente accettate nel mondo della moda disegnando capi oversize e "non finiti", che mescolano la concezione dei generi o utilizzano tessuti come il feltro e il neoprene - allora ancora non impiegati per la creazione di abiti.
Una profonda cultura della storia della moda, una tecnica di taglio innovativa e un insolito senso dello humour completano il ritratto di questo genio creativo. Il suo inconfondibile segno di stile è il sapiente uso del nero, come colore che racchiude tutti gli altri e che Yamamoto caratterizza come "modesto e arrogante allo stesso tempo".
La retrospettiva ospitata dal museo londinese è la prima ad includere anche le creazioni maschili del designer. Sessanta dei suoi capolavori sono esposti nella parte centrale della sala principale, mentre ai lati dello spazio espositivo è raccolto il variegato mondo di Yamamoto, che non si limita alla creazione di abiti: video delle sfilate dal 1981 ad oggi, cataloghi stagionali - che andavano al di là del semplice look book -realizzati per lui da un Paolo Roversi e un Nick Knight ancora esordienti. In più, le sue numerose collaborazioni con registi del calibro di Takeshi Kitano e Wim Wenders, la coreografa Pina Bausch e gli album da lui registrati negli anni '90.
S.D.G. - R.L.
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