Ventisettenne e un talento musicale innato ancora da esplorare. Scompare così Amy Winehouse, una delle più grandi icone musicali degli ultimissimi anni, dilaniata da una rocambolesca vita fatta di eccessi, bravate ed incerti tentativi di redenzione. D'altra parte proprio quelle bravate avevano fatto la sua fortuna, permettendole di imporsi al pubblico per il suo carattere forte e la sua personalità mitica, tanto simile a quella di Jim Morrison e Kurt Cobain. Un parallelismo triste, ora che i tre sono accomunati anche dall'età della loro morte.
La cantante londinese, dalla voce nera e gracchiante nonostante la sua pelle chiarissima, aveva saputo lanciare uno stile di cui lei stessa era bandiera e portavoce: capelli neri lunghissimi, la maggior parte dei quali raccolti in un enorme e cotonatissimo chignon, frangia laterale a coprirle tutta la fronte. E poi, il suo inconfondibile make-up: due ali nere, nette e marcate, che finivano ben presto per sbavare sulle guance. Vittima della droga, il suo corpo prima pieno e sano si era andato pian piano svuotando, con evidenti cambiamenti nel suo modo di vestire: icona sexy e super femminile all'inizio della sua carriera, Amy preferiva gonne strizzate al ginocchio e top dalla generosa scollatura che lasciassero le braccia libere di mostrare i loro tanti tatuaggi. Negli ultimi tempi, invece, la cantante aveva adottato uno stile molto più casual e easy, girando spesso per le vie di Londra in shorts o pantaloni di denim e canottiera. Poche, a dire il vero, le foto che la ritraggono con i capelli tagliati corti ed il sorriso deformato dalla caduta di diversi denti. Fenomeno di impatto su giovani e giovanissimi, la cantante aveva ispirato la produzione di una bambola a sua immagine e somiglianza oltre a quella di goliardici travestimenti di carnevale. Alla sua scomparsa, si vocifera che un nuovo album sia già pronto da tempo e che la casa discografica aspettasse che Amy si riprendesse dal difficile periodo che stava vivendo per il lancio.
I.F.
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