Nel video, in anteprima e in esclusiva per Marie Claire, Laura e Kate Mulleavy di Rodarte raccontano come sono nati i costumi de Il Cigno Nero di Darren Aronofsky.«Abbiamo fatto molta ricerca, siamo andate alla Los Angeles Library e abbiamo preso in prestito i libri con i balletti più splendidi: ne è venuto fuori che storicamente esistono opinioni molto controverse sulla danza e sulla psicologia dei ballerini. Ci siamo ispirati a questo perché secondo noi questa contraddizione è il fulcro attorno a cui ruota tutto il film. C'è un po' di cigno nero in ognuna di noi. Ci alterniamo: lo siamo per metà tutte e due. Per esempio: quando creiamo stiamo sempre insieme ma vediamo le cose da lati opposti».
Per le due fashion designers amanti dello stile gotico e decadente, questa è la prima collaborazione cinematografica ma, sin dall'inizio della loro carriera, hanno avuto un rapporto stretto col mondo dell'arte. Le loro creazioni fanno già parte delle collezioni permanenti dell' "Institute of the Metropolitan Museum" e dell' "Art and Fashion Institute of Technology Museum in New York".
Le sorelle Rodarte hanno iniziato a disegnare più di 40 pezzi, di cui 7 nel film, pensando ad una sorta di uccello meccanico dal petto imbottito in velluto e ricami floreali, a loro volta ricoperti dal buratto a guisa di ragnatela. La collezione è illuminata dai cristalli Swarovsky, frutto anch'essi della collaborazione dell'omonimo brand. La palette di neri, grigi e blu usata per i tutù di Lilly (Mila Kunis) finisce per fondersi con le tonalità tenui del rosa e del bianco abbinati al carattere e agli abiti di Nina, culminando nella metamorfosi del Cigno Nero.
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