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sabato 30 luglio 2011

The IOU Project lancia The Trunk Show Hosts

The IOU Project è nato da poco eppure ha già ottenuto numerosi articoli sulle principali fonti dell'informazione di settore - non per ultima Vogue.it . D'altra parte, un brand che si propone come risposta al bisogno di una moda etica, sostenibile e allo stesso tempo fatta a mano pur mantenendo un ottimale rapporto qualità-prezzo, non poteva essere accolto con minor entusiasmo.

Ma The IOU Project ha rilanciato la posta in gioco, unendo la sua encomiabile mission di rivalutazione della tradizione artigianale indiana e l'imperativo commerciale dell'unicità di prodotto con una politica pubblicitaria giovane ed innovativa. Nasce così The Trunk Show Hosts, una nuova creatura tecnologica dall'anima ibrida: funzionale come un social network e graficamente simile ad un blog, esso è dedicato a tutti i clienti del brand che potranno accedervi semplicemente digitando il codice riportato all'interno del capo comperato. Una volta identificati, The Trunk Show Hosts permette di caricare una foto dell'utente con il capo indossato e allo stesso tempo di mostrare le immagini degli utenti che hanno effettuato lo stesso acquisto. 

Una strategia di marketing intelligente e coerente con l'immagine del brand, presentando ancora una volta una sinergica fusione tra esclusività e condivisione. L'obiettivo del portale è infatti quello di mettere in contatto utenti accomunati dallo stesso gusto ma con personalità differenti, tanto da procurarsi un'enorme quantità di outfit per lo stesso pezzo della collezione. Inoltre, è possibile connettere i propri account facebook e twitter al sito, i quali registreranno i commenti, gli uploads e il feedback ricevuto per le foto postate. 

The IOU Project mantiene dunque il suo profilo hi-tech e enviromentally sustainable che aveva annunciato nel suo manifesto, pubblicato on-line e divenuto ampiamente riconoscibile grazie ai numerosi post di fashion blog entusiasti.

I.F.

venerdì 29 luglio 2011

Qualche curiosità....

Date uno sguardo a questo link ripescato nel passato...... ;-)

http://www.wmagazine.com/fashion/2008/07/weber_miami#slide=1

Blake Lively testimonial per Stella McCartney



Blake Lively, già testimonial di Chanel e protagonista di una chiacchierata love story con Leonardo Di Caprio, è stata scelta per rappresentare anche il marchio inglese Stella McCartney. Secondo i pettegolezzi sembra che la giovane attrice sia stata “agganciata” come testimonial per il brand dopo una conversazione con Stella McCartney nella quale hanno scoperto di essere entrambe vegetariane.
Siamo ormai abituati a veder sfoggiare dalla protagonista bionda di Gossip Girl look davvero convincenti, sui red carpet così come nella vita di tutti i giorni. 

mercoledì 27 luglio 2011

La linea giovane di casa Balmain sarà presentata a Settembre



Sarà presentata a Settembre la linea giovane di casa Balmain che si chiamerà Pierre Belmain, in onore del fondatore della griffe. 
Prodotta in licenza dal gruppo italiano Ittierre e sotto la guida del neo-direttore creativo Olivier Rousteing, questa nuova linea esordirà la prossima primavera-estate 2012.
G.F.

David LaChapelle accusa di plagio Rihanna



Il fotografo e regista David LaChapelle ha fatto causa alla pop star Rihanna affermando che il video “S&M” ha copiato “la composizione, il concept, le sensazioni, il timbro, il mood, il tema, i colori, le proposte, le strutture, i materiali, il guardaroba e le luci utilizzate nei suoi lavori”.
L’udienza è fissata per il prossimo 10 Agosto a New York e le accuse, rivolte alla cantante, all’etichetta discografica Def Jam e alla regista del video Melina Matsoukas, sono di plagio. 
La corte ha dichiarato che la scena nella quale Rihanna si trova nella stanza rosa è molto simile alle fotografie di LaChapelle “Stripe Face”. LaChapelle ha affermato addirittura di essere un fan della pop star, ma ha anche dichiarato che “Non è personale, sono affari”.
Il video inoltre è stato censurato in 11 nazioni e la regista Melina Matsoukas è già stata accusata di plagio per un altro video di Rihanna “Rude Boy”, giudicato molto simile a quello di M.I.A. “Boyz”.
G.F.







Karl Lagerfeld per Macy's



Il co-branding ormai non è una novità per Karl Lagerfeld che, già nel 2004, aveva incantato il suo pubblico e non solo con una collezione disegnata per H&M e successivamente con collaborazioni con marchi come Diesel, Coca Cola Light e Hogan. 

E’ ora la volta di una capsule collection disegnata da kaiser Karl per Macy’s. Si tratta di una linea composta da 45 capi all’insegna di tweed, giacche strutturate e t-shirt che dal 30 Agosto 2011 saranno il fiore all’occhiello della sezione Impulse del department store. E il celebre designer racconta: «La collaborazione rappresenta una sfida, dove viene richiesto di creare un capo secondo il mio stile, ma restando all’interno di budget stabiliti. Affrontarla insieme a una delle multi-boutique più importanti d’America è un esperimento del tutto nuovo. Sarà come entrare in un mondo parallelo, dove ogni donna sogna di trovare esattamente quello che desidera!».
G.F.




Oggi l'ultimo saluto alla giovane Amy



Presso la sinagoga londinese di Edgwarebury Lane, oggi si sono tenuti i funerali della ventisettenne Amy Winehouse. Una celebrazione che ha visto una ristretta cerchia di pochi parenti, oltre al produttore della giovane cantante Mark Ronson e l'amica Kelly Osbourne.


G.F. 


Mark Ronson

Kelly Osbourne






La Swinging London in mostra a Los Angeles




Yesterday and Today: The Beatles and Eric Clapton as Photographed by Pattie Boyd,è la mostra che documenta la glamourous life di una delle donne più invidiate della storia del rock'n'roll: Pattie Boyd.
Modella e regina della Swinging London degli anni Sessanta, diventa un'icona grazie all'incontro con George Harrison sul set di A Hard Days Night, mentre partecipa come extra nel film. 
Pattie & George si sposano nel 1966 all'apice della Beatles revolution, periodo in cui Pattie comincia a raccogliere testimonianze della sua vita personale, della famiglia e di un marito all'apice di un successo senza precendenti. 
La mostra fotografica in visione al Catalina Island Museum di LA, raccoglie più di 50 fotografie ineditedove Boyd cattura momenti intimi che testimoniano, non solo la sua vita privata, ma anche un periodo storico indimenticabile, che vede protagonisti - a parte Harrison e Clapton, il secondo marito - The Beatles e momenti spirituali come l'incontro di George con Maharishi a Rishikesh in India, nel 1968.

Recentemente Boyd ha pubblicato un libro di memorie, Wonderful Tonight, George Harrison, Eric Clapton, and Me, in cui racconta le sue esperienze come donna, moglie e icona femminile di uno dei periodi fondamentali per la nascita della pop culture. “Sono stata fortunata a vivere un periodo così creativo e stimolante. Ho conosciuto personaggi indimenticabili e vissuto esperienze irripetibili. Questo è il mio omaggio ad uno dei periodi più intriganti della storia rock”.















R.L.

lunedì 25 luglio 2011

Il caso Banane Taipei: quando il falso diventa iconico alla faccia del vero lusso

Basta sentir parlare di falsi made in China: la vera minaccia economica per il settore del lusso ha base in Taiwan e ha già conquistato innumerevoli fan e sostenitori in tutto il mondo. Si chiama Banane Taipei - un brand il cui logo è del tutto simile a quello della nota maisonHermès se non fosse per il diverso nome alla base - e propone delle adorabili borse di cotone a stampa trompe-l'oeil raffiguranti... una "Kelly"! 
Dai dettagli divertenti, come i manici tubolari in vera pelle o l'immancabile lucchetto simil-Hermès realmente applicato, la borsa è disponibile in tantissimi colori diversi, compreso il must di stagione: il giallo tenue e fresco cui Chanel ha dedicato la nuance di punta della sua collezione estiva di smalti per unghie. 
Roberta di Camerino docet, ci vien da pensare! Peccato che la stilista italiana abbia fatto delle stampe trompe l'oeil il suo cavallo di battaglia al tempo della Seconda Guerra Mondiale e che i disegni riportati su vestiti ed accessori fossero originali.
Eppure, Banane Taipei registra quotidianamente una lunghissima fila di clienti impazienti davanti alla vetrina del suo unico negozio in Taiwan e ha dovuto appoggiarsi ad un'azienda americana per la vendita e la distribuzione dei suoi prodotti in tutto il mondo. 

Insomma, sarà perchè la Kelly è e rimane un oggetto di culto per tutte le fashion victims, o sarà semplicemente per il mito che aleggia intorno alle diverse difficoltà da affrontare per acquistarla (oltre ad un costo decisamente alto e alla rarità dei negozi abilitati alla vendita, la vera "seccatura" è quella delle liste di prenotazione che allungano i tempi d'attesa di diversi mesi), ma la popolarità di questa borsa ha raggiunto picchi molto elevati e destinati a crescere ancora, ergendosi a nuovo trend dello shop-aholismo orientale in quest'epoca ormai votata al post-modernismo. 
In effetti, in assenza di una genuina linea guida culturale o di movimenti giovanili dissacranti ed innovativi, l'ultimo ventennio sembra assuefatto dalla noiosa consuetudine di rispolverare miti e oggetti cult d'altri tempi. Grace Kelly, Elvis e la gettonatissima Audrey Hepburn sono solo segnali di un andamento ben più ampio che influenza il settore dei creativi, ormai educati a guardare indietro piuttosto che fare da apripista verso nuovi punti di approdo.


I.F.

Foto via Banane Taipei.com

domenica 24 luglio 2011

Hussein Chalayan in mostra a Parigi fino a Novembre

Rigore intrllettiale e perfezione tecnica sono i fondamenti della mostra di Hussein Chalayan, dal 5 Luglio al Musée des Arts Décoratifs di Parigi con "Fashion Narratives". Il termine più usato per definire la sua moda è "futuristica" e Hussein Chalayan commenta così:"E' veramente una parola strana, perchè credo che ogni attimo che viviamo rappresenti il futuro.Sono convinto che alcune cose che io percepisco ora e che mi colpiscono possano poi diventare interessanti anche per altri".
L'esposizione parigina, fino al 21 Novembre, e' articolata su due piani e offre una panoramica generale sul lavoro di Chalayan. Al primo piano sono esposte le collezioni che mettono in evidenza il processo ideativo, la loro relazione col contesto sociale, politico e religioso. Mentre al secondo piano, gli abiti selezionati mettono in risalto una componente fo damentale nel lavoro del designer: il concetto di movimento e velocità, fulcro della collezione P/E 2012, disegnata per Puma. E lo stilista racconta:"Urban Mobility e' una linea urbana, ma dalle performances sportive hi-tech, ottenute con materiali specifici mutuati dalla vela e dal kite surf: nylon molto leggeri, Tyvek e tessuti a rete. I capi sono aerei e danno un senso di dinamismo, come se si fosse colpiti dal vento. Inoltre sono molto colorati, in modo da poterli facilmente inserire nel proprio guardaro a e abbinare ad altri". Chalayan e' uno stilista che si dedica parallelamente ai prodotti di lusso e a collezioni dalla vocazione sportiva. E queste due facce di una stessa mente creativa rappresentano profondamente l'essenza di questo eclettico designer che afferma:"si possono veramente raccontare delle storie con i prodotti.Questo e' il mio lavoro".
G.F.

Muore Amy Winehouse, icona fashion e musicale

Ventisettenne e un talento musicale innato ancora da esplorare. Scompare così Amy Winehouse, una delle più grandi icone musicali degli ultimissimi anni, dilaniata da una rocambolesca vita fatta di eccessi, bravate ed incerti tentativi di redenzione. D'altra parte proprio quelle bravate avevano fatto la sua fortuna, permettendole di imporsi al pubblico per il suo carattere forte e la sua personalità mitica, tanto simile a quella di Jim Morrison e Kurt Cobain. Un parallelismo triste, ora che i tre sono accomunati anche dall'età della loro morte.

La cantante londinese, dalla voce nera e gracchiante nonostante la sua pelle chiarissima, aveva saputo lanciare uno stile di cui lei stessa era bandiera e portavoce: capelli neri lunghissimi, la maggior parte dei quali raccolti in un enorme e cotonatissimo chignon, frangia laterale a coprirle tutta la fronte. E poi, il suo inconfondibile make-up: due ali nere, nette e marcate, che finivano ben presto per sbavare sulle guance. Vittima della droga, il suo corpo prima pieno e sano si era andato pian piano svuotando, con evidenti cambiamenti nel suo modo di vestire: icona sexy e super femminile all'inizio della sua carriera, Amy preferiva gonne strizzate al ginocchio e top dalla generosa scollatura che lasciassero le braccia libere di mostrare i loro tanti tatuaggi. Negli ultimi tempi, invece, la cantante aveva adottato uno stile molto più casual e easy, girando spesso per le vie di Londra in shorts o pantaloni di denim e canottiera. Poche, a dire il vero, le foto che la ritraggono con i capelli tagliati corti ed il sorriso deformato dalla caduta di diversi denti. Fenomeno di impatto su giovani e giovanissimi, la cantante aveva ispirato la produzione di una bambola a sua immagine e somiglianza oltre a quella di goliardici travestimenti di carnevale. Alla sua scomparsa, si vocifera che un nuovo album sia già pronto da tempo e che la casa discografica aspettasse che Amy si riprendesse dal difficile periodo che stava vivendo per il lancio.

I.F.

Amy Winehouse, all'inizio della sua carriera in splendida forma

La cantante, ubriaca 

Amy Winehouse poco prima della scomparsa